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#TheElfOnTheShelf: a Christmas tradition

30 giovedì Nov 2017

Posted by marghe83 in #extra, #hashtag, #Marghetales

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Tag

Amazon, Avventura, babbo natale, book, buone azioni, christmas, l'Elfo sulla mensola, Leggenda, libro, Natale, Paesi Anglosassoni, storia, The Elf on the shelf, Tradition, tradizione

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Nel 2004 Carol Aebersold e Chanda Bell, scrivono e autopubblicano a tiratura limitata -poche copie da vendere in occasione di fiere e festival letterari- il libro dal titolo The Elf on the shelf: a Christmas Tradition (L’elfo sulla mensola: una tradizione di Natale).
Il libro comincia ad avere successo nel 2007, quando l’attrice Jannifer Gardner è stata fotografata con una copia del libro. Da allora, tutto è cambiato per le due autrici.

La storia prende spunto da un’antica #leggenda secondo la quale dei piccoli Elfi, dal giorno del Ringraziamento fino a Natale, si nascondono nelle case dei bambini per riferire a Babbo Natale le azioni buone o cattive che questi ultimi compiono quotidianamente in quel particolare periodo dell’anno.
Nel #libro in questione, la leggenda si colora di tanti piccoli e divertentissimi dettagli.
Innanzi tutto, è necessario dare un nome all’Elfo, della cui presenza tutti devono essere informati.
Durante il giorno, l’#Elfo resta immobile su un comodo punto d’osservazione (che può essere proprio una mensola o il ripiano di un punto della casa) e non deve assolutamente essere toccato da nessuno, pena la perdita dei poteri per l’elfo…e dei regali di Natale per i bambini.
Di notte, però, quando tutti dormono, il piccolo Elfo si risveglia e vola al Polo Nord per raccontare a Babbo Natale tutto quello che ha visto durante il giorno.
Al suo rientro a casa, mentre si muove frettoloso per tornare al suo posto, spesso capita che il piccolo Elfo combini dei pasticci e che, a volte, non riesca a tornare sulla sua mensola.
I bambini, al risveglio, potranno trovare le prove dei #pasticci che l’Elfo ha combinato durante la notte: cereali rovesciati, decorazioni natalizie spostate, biscotti smangiucchiati e piccoli indovinelli o messaggi da decifrare.
E l’Elfo stesso, potrà trovarsi in un punto diverso dalla sua mensola.
In tal caso nessuno dovrà toccarlo e lasciarlo così nella speranza che da solo, nella notte successiva, torni al suo posto.

Gli adulti di casa, ovviamente, animano l’Elfo.
Sarà loro il compito di spostarlo prima che i bambini si risveglino e di inventare le mille avventure del magico abitante di casa.
La mattina di Natale, insieme ai doni, i bambini potranno anche trovare un piccolo messaggio di saluto dell’Elfo, un arrivederci al successivo Natale.

Non sono mancate, ovviamente, le critiche a questa tradizione anglosassone: alcuni pensano che sia diseducativa per i bambini, perché li spinge a comportarsi particolarmente bene solo in vista dei regali di Natale.
Per quanto mi riguarda, io la trovo bellissima.
In fondo non ci siamo sentiti anche noi dire per anni, in vista del Natale, ‘attento che Babbo Natale ti guarda!’?

In Italia è l’8 dicembre a dare ufficialmente inizio al periodo natalizio, quindi se volete regalare ai bambini una nuova storia e una nuova avventura, su #Amazon potrete trovare sia il kit completo (libro+Elfo) sia il solo Elfo.

Buona attesa del Natale a tutti,
Marghe.

#PesceDaprile!

01 mercoledì Apr 2015

Posted by marghe83 in #hashtag, #Marghetales

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Tag

april fool's day, aprilcherz, calendario gregoriano, capodanno, Francia, Germania, giullari, huli, Italia, medioevo, pesce d'aprile, poisson d'avril, primo aprile, Scozia, storia, tradizione

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Aprile dolce dormire,
gli uccelli a cantare,
gli alberi a fiorire…

…e i pesci?

I pesci a scherzare, ovvio!

Il mese più sonnacchioso dell’anno, almeno per la sottoscritta che ha già iniziato la sua maratona di sonno interrotto 2015, inizia quasi come per scherzo.

Oggi primo aprile…oggi #PesceDaprile!

Mi piacciono gli scherzi, ma solo quelli buoni che hanno una grande risata come conseguenza.
Li faccio con divertimento e con altrettanto divertimento li subisco! Perché ridere, anche di me stessa, è una delle cose che amo di più!

Vi siete mai chiesti da dove venga la tradizione del pesce d’aprile?
Io ovviamente sì! Vediamo se sono brava a raccontarvelo come ho fatto per i #GiorniDellaMerla nel post di fine gennaio.

Le origini del pesce d’aprile non sono note né certe.
Prima del 1582, anno in cui fu adottato il Calendario Gregoriano, il capodanno era celebrato dal 25 marzo, vecchia data dell’equinozio di primavera, al 1 aprile. Ma coloro che non si adattarono al cambiamento, vennero soprannominati gli ‘sciocchi d’aprile’, dando un’origine burlona a questo mese.

Si narra che in Europa, infatti, verso la fine del 1500, i festeggiamenti relativi al primo aprile divennero un’usanza vera e propria. Nella Francia di Re Carlo IX e nella Germania degli Asburgo prende via la tradizione che si diffonde poi in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati europei.
Nel 1564 il re francese stabilì, con il decreto di Roussillon, che il primo giorno dell’anno fosse il 1 gennaio. Anche il calendario gregoriano sceglierà qualche anno dopo la stessa data per festeggiare il Capodanno. La leggenda vuole che molti francesi, contrari a questo cambiamento o semplicemente sbadati, continuassero a scambiarsi regali, festeggiando il Capodanno come ai vecchi tempi.
E’ raccontato che alcuni burloni iniziarono così, per sbeffeggiarli, a consegnar loro regali assurdi o vuoti durante feste inesistenti e che nel regalo vuoto si poteva trovare un biglietto con scritto ‘Poisson d’Avril’ (pesce d’aprile in francese).

In Italia l’usanza dell’1 aprile è recente: risale al 1860-1880.
La prima città ad accogliere l’abitudine francese fu Genova, dove la passione per gli scherzi d’aprile sbarcò nel suo porto così vivace.
La tradizione si radicò prima tra i ceti medio-alti, poi prese piede anche tra il resto della popolazione.

Ogni paese ha un suo modo di chiamare la festa del 1° aprile.
In Francia, come in Italia, si usa l’espressione #PoissonDavril – Pesce d’aprile.
Nei paesi anglofoni, come Regno Unito e America, invece, si chiama #AprilFoolsDay (Il giorno dello sciocco d’aprile, ndr), dove il termine fool richiama alla mente il #Fool, giullare delle corti medioevali, sottolineando così la connotazione scherzosa della festa.
Nella Scozia delle Highlands invece, il pesce d’aprile dura due giorni, nel secondo, il #TailyDay, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati (sciocchi o gawls) un cartello con la scritta ‘Kick me!’ (Dammi un calcio).
In Portogallo, i giorni dedicati agli scherzi sono la domenica e il lunedì prima della Quaresima in cui interi pacchi di farina vengono gettati sugli amici!
In Germania #Aprilscherz è più semplicemente lo ‘Scherzo d’Aprile’.
Anche l’India ha il suo pesce d’aprile. Cade però un giorno prima, il 31 marzo. In quella data si celebra la festa #Huli per celebrare la primavera e prendersi gioco di tutti.

Insomma ovunque, in questi giorni, si scherza e si festeggia!

Che sia uno scherzo fatto, o uno ricevuto, fate in modo di accompagnarlo con una bella risata!

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