Mi mancherà la luce che, all’alba, entra dall’enorme finestra posta di fronte al mio letto. Il divano scomodo su cui ho tante volte chiacchierato con le amiche. Il tavolo-break della cucina, su cui ho pranzato in solitaria, lavorato guardando fuori dalla finestra e visto scendere i primi fiocchi di un’insolita nevicata romana, nel febbraio dello scorso anno. La lavatrice impossessata e le docce che ho fatto ai piccioni (maledetti!) che scambiavano il nostro balcone per una toilette. No, non mi mancheranno i bassotti isterici dei vicini, pronti ad abbaiare a qualsiasi ora del giorno e della notte -quasi ad informare tutto il palazzo che eravamo uscite o rientrate-, ma ma tutti gli amici a quattro zampe del vicinato sì!
E poi il caffè del mattino con Daniela, il guardare Angela che cura le sue (bellissime!) piante, le nostre cenette frettolose e quelle più rilassate su un tavolino che Angela apparecchiava in balcone al primo soffio di primavera. Gli ospiti sempre ospiti di tutte, gli amici sempre amici di tutte e quella sensazione di accoglienza ed allegria che mi ha dato la casa piena di amici in visita.
Mi mancherà la famiglia che si è formata in questi due anni di convivenza, in cui mi sono state donate due sorelle sostitutive, visto che la mia era geograficamente lontana, due mamme pronte a coccolarmi nei momenti neri e due figlie cui stare vicino.
Ho vissuto in solitaria la mia ultima settimana a “casa Nicolò” e quando è giunto il momento di impacchettare tutto m’è presa male! Per un’intera ora ho impacchettato le mie cose ricacciando indietro le lacrime e ripetendomi, come in fervente autoconvincimento, che “andavo via” per una cosa bella e che non andavo così lontano.
Non raccontiamoci balle, ci sono capitoli della propria vita che, una volta chiusi, non si riapriranno mai più. Quello della mia vita a casa Nicolò si chiude stasera con molta, moltissima malinconia. Questo trasloco è quasi un rito di passaggio, un cambiamento, una novità che coincide col giro di boa dei miei trent’anni. E’ come se la Vita mi stesse scuotendo energicamente per ricordarmi che sono cresciuta, che tempo ne è passato e che è ora di compiere qualche passo in avanti. Detto tra noi, mia cara Vita, bastava pure meno energia!
Ho pensato moltissimo ad oggi, ultimo giorno in casa Nicolò. Se Daniela fosse stata qui, saremmo finite in una valle di lacrime. Ma per fortuna lei è in vacanza. Lascio le mie chiavi ad Angela con la quale, forti di quel pudore che sempre manteniamo l’un l’altra, nonostante i tanti anni d’amicizia, sono convinta basterà uno sguardo d’intesa…e un sorriso un po’ amaro.
Ma io sbircio il futuro e ci vedo ancora insieme, in due case. Nella prima tornerò da ospite. Nella seconda, voi sarete sempre come a casa vostra.