Roma è caos e stupore messi insieme, e sa esprimere entrambi all’ennesima potenza.
Nonostante io viva in questa città da qualche anno ormai, Roma trova sempre il modo di stupirmi come fossi qui solo da qualche giorno o una semplice turista di passaggio.
Ieri mattina, ad esempio, lo ha fatto attraverso una pioggia di petali.
Vi racconto meglio.
Nel giorno di Pentecoste, che nel cattolicesimo ricade 50 giorni dopo Pasqua, il Pantheon ospita una celebrazione solenne che viene seguita dalla pioggia di petali.
Dall’ #oculum centrale della Basilica di Santa Maria dei Martiri -nome cattolico del Pantheon, antico luogo di culto degli dei pagani-, posto a 43 metri di altezza e con un diametro di ben 9 metri, viene fatta cadere una #pioggia di #petali di rose rosse che ricopre i fedeli presenti alla celebrazione.
Lo spettacolo che si presenterà ai fedeli al termine della pioggia sarà un suggestivo tappeto rosso.
L’antica cerimonia dei petali di rosa fu sospesa per molto tempo, prima di essere ripristinata nel 1995. Le sue origini tuttavia sono millenarie. La pioggia di petali risale infatti a circa 2000 anni fa, e si pensa sia stata celebrata per la prima volta la Domenica di Pentecoste del 13 maggio 609, anno in cui Papa Bonifacio IV convertì il Pantheon, il ‘Tempio di tutti gli dei’, in una basilica cristiana con il nome di Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres.
I petali di rosa rossa nella simbologia cristiana, ricordano la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e sulla Madonna mentre erano raccolti in preghiera nel cenacolo.
Lo Spirito Santo, manifestandosi in forma di lingue di fuoco, che i petali rossi ricordano nell’aspetto, è simbolo di sapienza. Il colore rosso dei petali inoltre è anche un chiaro riferimento al sangue versato da Cristo sulla croce, come sacrificio estremo per redimere l’umanità dal peccato originale.
La folla che ieri mattina si è radunata dentro e fuori il Pantheon era davvero fitta.
Pur essendo arrivata piuttosto presto, non ho trovato posto all’interno della Basilica e sono stata costretta a fermarmi sotto il portico.
Dopo oltre un’ora e mezza di attesa, mentre la folla alle mie spalle era pari a quella davanti a me e l’attesa cominciava a farsi snervante, i primi piccoli petali sono caduti dall’ oculum centrale, perfettamente visibili anche da chi era fuori come me.
E sono caduti per circa 5 minuti, ininterrottamente, mentre il brusio di voci che aveva riempito il portico si trasformava in religioso silenzio.
E così, col naso per aria, abbiamo assistito al fluttuare di petali rosso intenso, seguendone con lo sguardo il ritmo più o meno lento.
I fedeli all’interno della basilica, alla fine della pioggia di petali, hanno potuto godersi anche la vista del bellissimo tappeto rosso che i fiori avevano creato ai loro piedi.
Io dal portico non ho potuto fare altrettanto, ma tornerò l’anno prossimo per riuscirci.
Ed invito anche voi!
Buona settimana,
Marghe.