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Anna Marchesini e Marta Marzotto: #Moscerine e #SmeraldiAcolazione.

02 martedì Ago 2016

Posted by marghe83 in #Marghetales

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Tag

Anna Marchesini, BUR, Cairo Publishing, camorra, donne, donne del terzo millennio, fibrosi cistica, libri, libri per l'estate, libro, Marta Marzotto, Moscerine, recensioni, Rizzoli, Smeraldi a colazione

Lo scorso weekend, l’ultimo di luglio, ha portato via dalla scena pubblica italiana due personaggi importanti.
Due donne.
Apparentemente agli antipodi ma entrambe fuori dal comune.

Marta Marzotto e Anna Marchesini.

Non starò qui a dettagliarvi le loro biografie- Wikipedia vi darà le informazioni che cercate- ma a parlarvi del loro comune tratto di narratrici.

I libri che vi consiglio questa settimana, da leggere magari quest’estate, hanno Anna e Marta come autrici.

Il primo, #Moscerine, scritto da Anna Marchesini, è stato pubblicato da Rizzoli nel 2013 ed oggi lo trovate nella collana BUR ad un prezzo piccolissimo.
Le #moscerine sono l’imponderabile della vita. Sono l’imprevisto che scombussola l’esistenza. Sono piccoli, impercettibili cambiamenti che, con la grandezza di un moscerino appunto, si intrufolano nelle trame sempre uguali della nostra vita e crescono da dentro, cambiandone il corso. Le #moscerine sono diverse, ce n’è una per ciascuna storia raccontata nel libro di Anna Marchesini.
Nei suoi racconti dal sapore dolceamaro si riconosce la verve che ha sempre contraddistinto non solo il personaggio, l’attrice, ma anche la persona, a testimoniare che un talento vero si riflette in ogni ambito della narrazione e dell’esistenza.

moscerine

 

I caftani colorati e i brillanti gioielli sono il segno, più che della indiscutibile ricchezza, dell’ incredibile luce e dell’allegria che Marta Marzotto era in grado di trasmettere.
Della sua vita si conoscono i tratti biografici ufficiali e qualche pillola di gossip che la vuole sposa del conte Umberto Marzotto, musa e amante di Renato Guttuso e di Lucio Magri, amica di Pertini.
Amatissima dalle sue nipoti e da chiunque venisse in contatto con lei, anche a me, che la guardavo in tv o sulle riviste, ha fatto sempre una gran simpatia.
Il suo impegno sociale, resta tangibile nel supporto di associazioni per la ricerca sulla fibrosi cistica –di cui sua figlia Annalisa, scomparsa nel 1989, era affetta- e nella lotta alla camorra, che nel 2000 le vale la nomina a cittadina onoraria di alcuni comuni del casertano.
Il successo dell’eccesso. Esiste un vero dandy? (Milano, Bompiani, 1986) e Una finestra su Piazza di Spagna. La mia vita. (Milano, Sugarco, 1990) sono due dei suoi libri.
Il terzo, #SmeraldiAcolazione. Le mie sette vite, è stato pubblicato nel giugno 2016 e pare sia fondamentale per conoscere le storie più private della Contessa pubblica.

SmeraldiAcolazione

 

 

#TheHelp: le cameriere afroamericane riscrivono la storia

22 giovedì Ott 2015

Posted by marghe83 in #hashtag, #Marghetales

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Tag

afroamericani, bianchi, book, cameriere, coraggio, donne, film, L'aiuto, libro, Mississippi, mondadori, moovie, neri, razzismo, recensione, segregazione, The Help, violenza

Ieri sera la Rai ha proposto -finalmente- un bellissimo film, che avevo già avuto occasione di vedere e che ho rivisto volentieri.
Amo il cinema, e da qualche anno sono particolarmente critica con le reti nazionali che troppo poco spazio gli concedono…un tempo c’era il #lunedìcinema di raiuno, che chissà dov’è finito…
Ma non defocalizziamoci.

Il #film in questione è #TheHelp (L’aiuto), trasposizione cinematografica del bellissimo #romanzo di Kathryn Stockett, pubblicato nel 2012 da Mondadori.

image_book

la copertina del libro

Nel 1962 Eugenia ‘Skeeter’ Phelan torna a Jackson, nel Mississippi, dopo essersi laureata.
Tutte le sue amiche di infanzia sono già mogli e madri, perfettamente calate in una realtà borghese predefinita e predeterminata dalle convenzioni della società.
Skeeter, al contrario, sogna la scrittura e in attesa di avere una possibilità con una prestigiosa casa editrice di New York, comincia a fare un po’ di gavetta nel giornale locale rispondendo ad una rubrica di economia domestica.
L’esperienza, non certo esaltante, e gli impegni mondani cui le vecchie amiche la invitano -e ai quali partecipa malvolentieri- si rivelano per lei, però, terreno fertile dal quale trarre frutto.
Tra una partita e l’altra di bridge a casa di Hilly, mentre quest’ultima è intenta a trovarle un buon partito da sposare, Skeeter fa la conoscenza di Aibileen, domestica di colore della sua amica.
L’atteggiamento con cui Aibileen viene trattata da Hilly e dalle altre donne bianche della comunità, cozza ben presto con Skeeter e col suo modo di vedere le cose, proprio negli anni in cui ci sono i primi fermenti contro le differenze razziali.
Ed ecco l’illuminazione: riscrivere la storia di quegli anni dal punto di vista delle donne di colore, aiuto domestico indispensabile alle donne bianche, spesso inadatte a svolgere il ruolo di moglie e, soprattutto, di madre.
Aibileen non si lascia convincere da subito, impaurita dalle ripercussioni che la sua vita e il suo lavoro potrebbero avere, ma Skeeter non molla e riesce a farsi raccontare la sua storia.
Dopo l’ennesimo ed ingiusto licenziamento anche Minny, amica di Aibileen ed ex domestica di Hilly, entra a far parte del progetto. Proprio dalla sua bocca, usciranno i racconti più scabrosi e divertenti sulla piccola cittadina.
Quando Miss Stein, editrice newyorkese, riceve da Skeeter le prime bozze del suo lavoro, ne resta piacevolmente colpita e invita la giovane a coinvolgere nel progetto molte più donne.
Non è facile per Skeeter, Aibileen e Minny, che ormai lavorano come una vera squadra, coinvolgere altre cameriere; sarà loro tristemente favorevole un increscioso fatto di cronaca: il brutale assassinio di Medgar Evers, attivista per i diritti degli afroamericani.
Aumentano così le voci e le parole.
Il libro va in stampa, con nomi e ambientazioni ben diversi dall’originale, e ha ben presto gran numero di lettori.
Ma come affronteranno le cameriere afroamericane di Jackson la quotidianità dopo un così grande successo?
E quale sarà il futuro di Skeeter in una cittadina borghese della quale non ha mai davvero fatto parte?

Stasera-in-tv-The-Help-su-Rai-1-5

un’immagine del film

Non vi svelerò altro, lasciandovi il piacere di leggere il libro e guardare il film.

Entrambi toccanti, sono altresì ironici e pungenti, proprio come le cameriere che ne sono protagoniste.
Donne fiere che non si lasciano abbattere dalla loro condizione subordinata al ‘mondo bianco’ nel quale vivono.
Sebbene, infatti, siano costrette a subire ingiustizie ed angherie, Aibileen e le altre non perdono mai la loro dignità e scelgono di non ribellarsi apertamente ai padroni solo perché la società non è pronta a riconoscer loro la ragione che meritano.

Bravissima Emma Stone, che da vita alla giovanissima Skeeter, la cui diversità dalle sue amiche viene accentuata non solo da parole e atteggiamenti ma anche da un’immagine completamente diversa.
Altrettanto brava è Jessica Chastain che, in un’insolita versione bionda, da corpo a Celia Foote, soggetta all’ invidia delle donne bianche per aver sposato lo scapolo d’oro di Jackson, e capace di alleanza e solidarietà con le domestiche.
Viola Davis e Octavia Spencer, rispettivamente Aibileen e Minny, sono però le mie preferite, per aver dato corpo e cuore ai due personaggi chiave di un libro che ho molto apprezzato e che vi consiglio.

Buona lettura,
Marghe

Pittarosso Pink Parade: si cammina per le donne!

02 venerdì Ott 2015

Posted by marghe83 in #hashtag, #Marghedo

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Tag

camminata, donne, Fondazione Umberto Veronesi, fondi, ottobre rosa, Pink Is Good, Pittarosso Pink Parade, prevenzione, ricerca, tumore al seno

Ottobre è il mese rosa per eccellenza.
Da qualche anno, infatti, è il mese che la medicina dedica particolarmente alle donne.
La prevenzione e la raccolta fondi per la ricerca contro il cancro al seno durano tutto l’anno, ma ad ottobre si fanno più intensi, tingendo un mese di rosa e arricchendolo con numerose iniziative.
Lo scorso anno vi invitavo a sostenere la campagna #Pinktober2014 che l’Hard Rock Cafè aveva messo in piedi (ecco il link https://capriolediparole.wordpress.com/2014/10/), come io stessa ho fatto.
Anche quest’anno vi segnalo una bella iniziativa, che oltre ad un minimo impegno economico- è inutile negarlo, la ricerca ha bisogno di soldi per progredire- vi regalerà anche un piacevole momento all’aria aperta, da condividere con chi vi va!

Nelle domeniche del 4 ottobre a Roma e del 25 ottobre a Milano si potrà prendere parte ad una camminata di beneficenza non competitiva di 5 km e sostenere così la campagna #PinkIsGood.

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La campagna #PinkIsGood promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi, quest’anno viene supportata dal brand di calzature Pittarosso, che per l’occasione da vita alla #PittarossoPinkParade.

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Al sito internet http://pittarossopinkparade.it/ troverete tutte le informazioni riguardanti le passeggiate di Roma e Milano, ma se siete troppo pigri per leggere, ve le riassumo brevemente.

-La camminata dura 5 km in percorso cittadino
-NON è una competizione, quindi non si vince né si perde
-La quota di iscrizione (che comprende anche un ‘sacco gara’ a fine percorso) è di soli 10 euro.
-Ci si può iscrivere in qualsiasi momento nei punti vendita Pittarosso, sul sito http://www.pittarossopinkparade.it/iscrizione e nei villaggi di partenza della camminata, anche prima dell’inizio della passeggiata.

Non ci sono scuse, insomma, per non partecipare.
L’iniziativa costa davvero poco, e anche rinunciare ad un’uscita serale sarà un piacere per uno scopo così: si fa del bene e ci si concede un po’ di sano sport in compagnia…che non fa mai male.
Vorrei ricordarvi che una sana alimentazione e un po’ di movimento sono alla base non solo di una vita sana ma anche di una giusta prevenzione al tumore, male del secolo.

Perciò gambe in spalla!
Ci vediamo a Roma il 4 ottobre, 10.30 alla Terrazza del Pincio (P.le Napoleone 1°)

E se piove si cammina lo stesso…non siamo mica idrosolubili?

Buon PINK weekend, Marghe.

Sex and The City e la #sorellanza fra anime

26 giovedì Mar 2015

Posted by marghe83 in #ècosì, #hashtag

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Tag

#SATC, amiche, anime, boyhood, Carrie, considerazioni, donne, episodio, Ligabue, MrBig, riflessioni, Sex and the City, sisterhood, sorellanza, sorelle, telefilm

 

sorellanza

 

‘Sentimento di reciproca solidarietà fra donne, basato su una comunanza di condizioni, esperienze, aspirazioni’.
E’ questa la definizione che si da del termine #sorellanza, traduzione quasi letterale dell’inglese #sisterhood.

Per quel che mi riguarda, credo profondamente nella sorellanza ma credo che questa definizione sia un po’ troppo restrittiva. Insomma, le donne si legano fra loro inspiegabilmente, e molto spesso anche quando le cose che le accomunano sono poche o nessuna.
Perché le donne non sono spaventate dal diverso, bensì ne sono attratte…basti pensare agli uomini cui talvolta si accompagnano: oh-my-God!

La sorellanza è più difficile da costruire rispetto alla boyhood– la fratellanza cui gli uomini sono più naturalmente portati- ma non così rara come la si crede. E quando accade, è una forza incredibile in grado di assicurare un legame profondo, fatto di complicità e reciproco sostegno, nel bene e nel male.
E’ come un matrimonio d’anime che le donne stipulano fra loro e che lega le stesse per sempre, nei casi più fortunati, o in un particolare momento delle loro vite.

Quando penso alla sorellanza moderna, mi compaiono molti dei fotogrammi di Sex and the City, telefilm che adoro.
Nonostante l’abbia visto mille volte, lo rivedo con piacere ad ogni occasione, scoprendo ogni volta dettagli, battute, punti di vista che magari mi erano sfuggiti nelle precedenti visioni.
Ciò che, però, è per me rimasto inalterato durante ogni visione è proprio il sentimento di sorellanza che lega le quattro protagoniste. E lo apprezzo con maggiore intensità oggi, che la mia età si avvicina un po’ più alla loro, mentre mi trovo, talvolta, ad affrontare i loro stessi dilemmi.

Carrie, Charlotte, Miranda e Samantha sono diversissime fra loro –in alcuni episodi arrivano a sostenere posizioni addirittura diametralmente opposte- eppure dimostrano che niente può spezzare il loro legame.
Ecco, io credo che la sorellanza sia questa: una linea sottile che unisce fra loro le donne, soprattutto se legate da affetto e stima reciproca.

Nell’ ultimo episodio della sesta serie (dal titolo Un’americana a Parigi, ndr), dopo aver commesso un’infinità di errori, Mr Big si riscatta. Scopertosi sinceramente innamorato di Carrie, chiede alle sue amiche, ‘il grande amore’ della vita di Carrie, se deve raggiungerla a Parigi (dove lei si è trasferita con Petrovsky) e provare a riconquistarla.
Il ‘Corri a prendercela!’ di Miranda dice tutto.
Miranda da voce alla nostalgia che ha segnato anche le altre protagoniste per la partenza di Carrie e alla certezza, non egoistica, che il suo posto nel mondo sia diverso da quello che occupa al momento. Perché le nostre anime sorelle vedono spesso molto più chiaro di noi

La sorellanza nasce empaticamente, per un istinto irrazionale, e come l’amicizia si fonda su basi solide come affetto, rispetto e stima reciproca.
Si nutre di complicità e condivisione, di risate, litigate, di sincerità e leggerezza.
Si cementa nei momenti tristi ma ancor più in quelli felici.
Talvolta comporta sacrifici, molto più spesso compromessi, che però diventano nulla in confronto al Bene reciproco da cui sono generati.
E’ massima espressione di se stessi, senza timore di giudizi; è rifugio e protezione; è rimprovero, se necessario; è difesa fino allo stremo delle forze; è desiderio profondo di condivisione di ogni momento; è il piacere di raccontarsi senza filtri e di ascoltarsi soprattutto con il cuore.
E’ libertà, è famiglia.
E’ ciò che fa di una donna tua sorella.

Non ci sono amori, matrimoni, divergenze, figli, lavoro, distanze e problemi che tengano: se c’è una reale sorellanza, si trova sempre un momento per stare insieme. E non lo si fa per dovere, ma per piacere, per necessità, per un bisogno quasi fisico di ritrovarsi e stare insieme.

Sempre nello stesso episodio Mr Big, che (era ora!) è evidentemente in vena di discernimento e redenzione profonda, esprime una consapevolezza che ogni uomo dovrebbe raggiungere: mai mettersi in competizione con le amiche della donna che ama.

Mi appello a voi, uomini, a voi che spesso commettete il grave errore di entrare in competizione con il mondo al femminile delle donne che amate: smettetela!
Sono amori diversi, incomparabili ma ugualmente intensi e profondi.
Amori che possono occupare lo stesso posto sul podio, perché il podio delle donne è abbastanza largo da ospitarli entrambi.
E sappiate che le ‘sorelle’ non si mettono in competizione con gli altri amori, perché sanno che non ce n’è bisogno.
Ma sono donne loro e, come dice Ligabue, ‘le donne lo sanno…’.

Eccovi il link di uno degli episodi che preferisco…
Dedicato alle mie anime sorelle…e alle donne della mia vita.

 

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